Mon cher jeunesse,
attualment, je suis napolitain en trasfert… Mo’ stong abbasc ‰Û÷e Pirenei, a mezza via tra Toulouse e Luordes… e propet diman a matin fernesc a predicazion alle munachell ch’ stann a chest part. Voui compri’? Oui’ o No? Si vui avit compri’ allor mo teng a scertezz cca’ vuie site cafunsciell commˆÊ a mi… Je suis tres content du pedale avec voui en la vie du Segneur… CommˆÊ sa dic in napolitain : l’auciell s’apparano in ciel, mentre… e chiavic… in terra !
Sono davvero molto contento di rivolgervi da questo luogo di pace auqlche riga in occasione dell’incontro settimanale. Prendo a spunto un pensiero da Don Giustino. Egli immagina che noi siamo come una stella in continuo movimento nel corso della storia, sempre protesa verso l’alto, cercando di crescere e splendere sempre di pi.
In qualche modo anche noi dovremmo considerarci come una stella, cio come qualcosa che esiste per portare luce e rischiarare la strada ad altri. D’altronde veramente triste pensare che la vita che horicevuto sia solo per costruire, accumulare, sprecare. Io non mi accontento di questo. Dentro di me sento che sono fatto per molto di pi e molto meglio.
Ma questa vita – dice sempre don Giustino ‰ÛÒ deve essere vissuta esercitando sempre pi e sempre meglio tre virt fondamentali.
In primo luogo la caritˆÊ: riempire d’amore le mie giornate, i rapporti con gli altri, cercare di esprimermi secondo la grandezza che sento nel mio cuore. Vale la pena, cari giovani, sforzarsi di aprirsi all’amore. In questo senso vi invito sempre pi a non essere freddi col Signore ma a mostrare nei suoi confronti una certa generositˆÊ. Tu non hai ancora assaporato niente della bellezza di Dio fino a quando non cominci a mettere da parte te stesso. E’ questo il vero grande impegno di ognuno di noi. Vedo alcuni tra di voi ancora troppo tiepidi col Signore, troppo impacciati o quanto meno spaventati di fare un passo ulteriore. Lasciatevi guidare da Dio;lasciatevi accompagnare dal padre spirituale. Il segno principale della caritˆÊ per me cominciare ad aprirti e affidare il tuo cuore senza riserve al padre spirituale.
La seconda virt l’umiltˆÊ. Essa in parole semplice l’atteggiamento sempre attivo di chi sa di essere una parte ma non il tutto, sa che lui a girare intorno al sole e non il contrario, sa che nel bene e nel male gli altri sono miei compagni di viqggio e quanti pi ne ho di buoni tanto pi procedo. Se non maturiamo in auesta consapevolezza non potremo capire che il percorso di fede non facoltativo ma necessario, fondamentale, indispensabile. A questo proposito mi preme sottolineare come un segno di umiltˆÊ sia la partecipazione agli inocntri del venerdi’ con assiduita’: chi trova sempre una scusa per mancare o presentarsi in ritardo manifesta in aualche modo che in fondo si sente a posto. Poverino. A me non capita mai: se dipendese da me in vorrei vedervi ogni giorno; passare intere giornate con voi, conoscervi sempre meglio; mostrarvi il mio bene meglio di come lo riesco a fare… Certo sarebbe un bel guaio per voi… ma io sento questo. Non trascurate auindi auesto impegno di fare di pi per il gruppo.
La terza virt necessaria infine la purezza. E’ curioso osservqre che per don Giustino questa virt non prima di tutto il frutto di una privazione o di una negazione. La purezza altro non che il frutto che si manifesta in noi se esercitiamo per davvero la caritˆÊ e l’umiltˆÊ. D’altronde a ben pensarci mi sembra ovvio: chi si preoccupa di manifestare amore e di non volere a tutti i costi soddisfare se stesso e voler stare per forza al centro… non avrˆÊ tempo di soddisfare le proprie tendenze basse. L’impuritˆÊ altro non che voler dare spazio a se stessi e al proprio io.
Dunque: caritˆÊ, umiltˆÊ e purezza. Guardiamole dentro di noi e consideriamo cosa poter fare meglio in questi tre ambiti. Non ci tiriamo indietro, coprendoci il volto con le nostre continue giustificazioni a cui neppure noi crediamo molto. Don Giustino ti ricorda:
Quando si tratta dell’amore di Dio,
tutto quello che posso, lo devo
tutto quello che devo, lo voglio
tutto quello che voglio… va fatto!
Vi voglio un mondo di bene, tutti e a ciascuno. A venerdi’,
don Vittorio