29/01/2015

Carissimi Giovani amici di Cellole/2, 

questa settimana voglio condividere con voi qualcosa dell’incontro che si  svolto alla CASA DEL GIOVANE luned“ scorso con la presenza di don Luigi Ciotti, sacerdote molto conosciuto in Italia per il suo impegno contro le forme di emarginazione e contro tutte le mafie, fondatore del gruppo Abele (nel 1965) e di Libera (1995).

In primo luogo ‰ÛÒ rispondendo alla domanda di un alunno di terza media ‰ÛÒ ha ricordato come sia nata la sua vocazione. Figlio di poveri emigranti ogni giorno quando andava a scuola col tram a Torino vedeva ad un incrocio un barbone accovacciato a leggere dei libri. Lui era molto incuriosito da quella figura che, pur essendo sporca e non attraente, leggeva e divorava libri. Un bel giorno decise di avvicinarsi a quel barbone. Cercava un pretesto per cominciare a parlare con lui, ma questi era di poche parole. Si accorse che aveva una matita con cui sottolineava le cose… insomma leggeva con attenzione. Alla sua domanda se volesse un caff rispose di no, allora ‰ÛÒ riprese: un th? No ancora fu la risposta. Passavano i giorni e si fermava sempre da quel barbone sentendo nel suo cuore di voler fare qualcosa per lui. Ma il barbone non gliene dava modo. Fino a quando un bel giorno il barbone ruppe gli indugi e rivolgendosi al giovane Luigi gli disse: “Prova a fare qualcosa per quelli l“, non per me”. Dicendo “quelli l“‰Û il barbone indicava dei giovani che entravano in un bar di fronte a dove lui sostava notte e giorno. “Quelli l“‰Û erano giovani che bevevano e mischiavano l’alcol con le anfetamine e altre forme di droghe. Cos“ ‰ÛÒ conclude don Ciotti ‰ÛÒ uno di strada mi ha indicato di che dovevo occuparmi.

Questo episodio della vita di don Ciotti ha risvegliato in me il ricordo di quello che in qualche modo anche ogni San Mattia  chiamato a fare. Non dobbiamo dimenticare che Dio ci  venuto incontro facendo il primo passo verso di noi. Non eravamo ‰Û÷di Chiesa’, ma il Signore ha guardato la nostra povertˆÊ e fragilitˆÊ e si  mosso verso di noi. E con il nostro semplice camminare dietro a Lui (attraverso l’adorazione, la S. Messa assieme, le Giornate di Condivisione e quanto altro il buon Dio ci donerˆÊ di fare) vuole che diventiamo attraenti per altri giovani che come noi potrebbero perdersi. “Quelli l“‰Û siamo anche noi se ancora mettiamo il male davanti a Cristo; ma “quelli l“‰Û sono soprattutto tanti vostri amici per i quali – forse senza che voi lo sappiate ‰ÛÒ potete essere una possibilitˆÊ per riordinare la vita, le idee, e riprendere una strada pi serena.

Vi invito per questo a guardare con forza al cuore che dovete metterci nel vostro stare insieme, nel provare a stimarvi e a sostenervi. GiˆÊ ci pensa il mondo a volervi abbattere.

Profitto per chiedervi anche la disponibilitˆÊ per un sabato o una domenica (da decidere) perch insieme ad un gruppetto di Napoli possiate anche voi fare il segno di andare a servire e a cucinare per i poveri in una mensa di Napoli presso piazza del Carmine. In questi giorni o al massimo per la prossima settimana vi far˜ sapere. Ma siate pronti e disponibili a dire SI’.

Vi abbraccio uno ad uno, specie quelli che non conosco e li invito a farsi quattro chiacchiere con me. Non stanchiamoci di chiamare i giovani lontani. Magari potete ogni tanto portarli a Pianura. 

Di cuore vi saluto,

                                                                                             don Vittorio Zeccone

 

Napoli 29 gennaio 2015 

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