Carissimi Giovani amici di Cellole e dintorni/4,
sta procedendo il cammino quaresimale. Non dimenticate che questo tempo non per la sofferenza, ma per la preparazione affinch il nostro cuore possa davvero accogliere e gustare il dono delle Resurrezione. Gli apostoli hanno potuto esultare di gioia perch avevano perso ogni speranza. Cos“ noi possiamo gioire della Resurrezione solo se lasceremo le nostre speranze terrene, tute improntate a ci˜ che immediato, di breve durata e senza profonditˆÊ.
Una delle grandi difficoltˆÊ di voi giovani quella di puntare tutto sul giudizio altrui. Molti vivono sperando un’approvazione o un bravo, o nel peggiore dei casi di un po’ di attenzione. Se da un lato umano tutto ci˜, dall’altro ‰ÛÒ vivendo solo per questo ‰ÛÒ la mia vita diventa come una continua richiesta di elemosina agli altri. I quali a loro volta sono impegnati allo stesso modo in questa ricerca. Noi invece non dobbiamo elemosinare un bel niente. Abbiamo bisogno di amarci e di accettarci e avere di noi una considerazione equilibrata e veritiera, sapiente. Questo avviene se piano ‰ÛÒ piano piano ‰ÛÒ fai entrare Ges nella tua vita, Ges come la vera ricchezza. Gli apostoli, dopo che lo hanno incontrato, non hanno avuto la vita facilitata, eppure non hanno mai pensato di abbandonarlo. Sono rimasti con Lui fino alla fine, bench non avevano ancora il coraggio di difenderlo pubblicamente.
Ora, la persona che non lascia colui che pure gli rende la vita difficile, una persona che ama. E se gli apostoli si sentivano amati nonostante le esigenze del vangelo e gli insegnamenti di Ges, perch essi sperimentavano che stare vicino a Lui valesse pi di tutti gli onori e di tutte le facilitazioni della vita.
Capite ci˜ che sto cercando di dirvi? Fino a quando segui Ges per quello che ti pu˜ dare, per le soluzioni ai tuoi problemi o alla tua vita… non ancora un vero cammino, ma interesse, cio l’altra faccia dell’egoismo. Seguire Ges amarlo per il semplice fatto che la sua presenza la presenza che dˆÊ tono, vita, senso, luce, profonditˆÊ, eternitˆÊ.
Tutto questo entra piano piano in noi se diamo spazio ad una lettura e ad un ascolto pi attento della Parola di Dio, se mettiamo da parte i nostri modi di vedere quando stiamo ad un incontro di preghiera o all’adorazione. Se non svuoti la stanza del tuo cuore, ingombra solo di te, come puoi trovare un po’ di spazio per Lui?
Il vangelo della Messa di oggi riporta questo meraviglioso detto di Ges: “Chiedete e vi sarˆÊ dato…” (Matteo 7,7). Potrebbe sembrare che Ges dia il lasciapassare a qualsiasi richiesta o desiderio… E in fondo quello che noi ci aspetteremmo da Ges! Niente di pi sbagliato e di pi stupido! ‰Û÷Chiedete? Vuol dire che possiamo veramente chiedere solo dopo che abbiamo capito ci˜ che essenziale e importante per la nostra vita. Anche un drogato chiede ad un suo amico i soldi per continuare a comprare la droga, o un alcolizzato per continuare ad ubriacarsi, o uno che gioca d’azzardo o con le macchinette trova tutti i mezzi per continuare nel suo vizio… Cammina prima nella Parola per capire cosa chiedere… potrebbe essere sbagliato chiedere a tutti i costi un ragazzo o una ragazza, una scelta piuttosto che un’altra…
Miei cari, non voglio che camminiate nelle tenebre. Abbiamo il coraggio di essere autentici con voi stessi prima di tutto. Ges vi sta dando una meravigliosa possibilitˆÊ, non la sprecate. In giro non c’ niente di meglio, anche se tutti si vantano di essere migliori. Cristo autentico. Ma devi osare. Non aver paura. Non elemosinare l’assenso della gente. Desidera piacere a Dio.
Un ultimo pensiero per quelli un po’ pi freddi e altalenanti. Vivi con maggiore impegno e profonditˆÊ questo cammino di preghiera. Se puoi confrontati col padre spirituale, mettiti in gioco. Perch il Signore non ti violenterˆÊ. Ma solo se in te c’ il vivo desiderio del meglio e del pi bello Egli si farˆÊ trovare.
Insisto perch ognuno di voi non solo possa organizzarsi per le Giornate di Condivisione, ma solleciti i suoi amici e compagni e si dia da fare per rendere questo ritiro una vera festa. Portate le vostre idee e la vostra originalitˆÊ. Non diventate giovani ammuffiti.
Ricordiamo nella preghiera il papˆÊ di Giuseppe ed Isabella che abbiamo accompagnato all’incontro col Signore. Non temiamo perch sia in vita che in morte siamo Suoi.
Con grande affetto vi abbraccio e vi dico ancora una volta che vi voglio bene,
don Vittorio Zeccone
Napoli, 26 febbraio 2015