da giorni che soffro di un terribile mal di stomaco e da questa mattina sono a letto. Credo di aver bisogno di una revisione, debbo costringermi a fare un ‰Û÷tagliando’ alla mia carrozzeria. Ho tirato e sforzato in questi giorni ma non posso davvero andare oltre. Vi chiedo per questo di pregare anche per me cos“ come io faccio per ognuno di voi.
Ieri abbiamo iniziato il tempo di Quaresima: si tratta di un periodo di preparazione spirituale alla Santa Pasqua. La Chiesa ci invita a non arrivare impreparati ai grandi appuntamenti. Che disastro vivere il cammino di fede improvvisando.
Cos“ accade anche nella vita quotidiana: non si pu˜ arrivare ad un esame senza aver studiato; n si pu˜ giungere al matrimonio senza un vero cammino di fidanzamento. Diversamente inevitabile che avvengano bocciature e separazioni.
Nel tempo di Quaresima ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a fare qualcosa in pi:
-verso gli altri: avendo maggiore caritˆÊ nei rapporti, delicatezza nelle relazioni, voglia di parlare di Ges ad altre persone, riallacciare amicizie finite male;
– verso Dio: dandosi un po’ di tempo in pi per pregare, sostando dinanzi a Ges quando passo per la mia chiesa, unendomi a recitare qualche volta il Santo Rosario con qualcuno di questi amici conci partecipo agli incontri il gioved“, confessandosi con pi regolaritˆÊ, partecipando alla Santa Messa con pi perseveranza;
– verso se stessi: facendo spesso l’esame di coscienza e impegnandosi su qualche punto del proprio carattere da correggere, confrontandosi con persone che possono darci una mano piuttosto che chiudersi a riccio in se stessi, desiderando di rafforzarsi sempre pi nel cammino di fede.
Per andare avanti nel percorso di conoscenza di Ges abbiamo necessitˆÊ prima di tutto di riconoscere che siamo ciechi, che finora non abbiamo visto bene la realtˆÊ in cui siamo vissuti, abbiamo preso tanti di quegli abbagli e qualche volta ci siamo fatti tanto male. Solo se ognuno di noi diventa consapevole dei propri fallimenti pu˜ davvero intraprendere una via nuova.
Nel vangelo di Marco si legge di uno strano miracolo fatto da Ges. A Betsaida egli guarisce un cieco. Ma la guarigione non immediata, fulminea, come noi ci aspetteremmo dal Figlio di Dio. Ges impone le mani al cieco una prima volta e poi gli chiede se “vede qualcosa?”. Ed il cieco gli risponde che comincia a vedere ma non perfettamente. Quindi gli impone di nuovo le mani e finalmente il cieco recupera totalmente la vista.
Si tratta di un miracolo operato in due tempi attraverso il quale il Signore desidera constatare la fede del cieco.
Cari giovani camminare con Ges proprio come questo miracolo al cieco di Betsaida. Non si vede tutto con chiarezza ma le cose, il senso dei nostri giorni, la bellezza di stare con Ges si fa’ sempre pi chiara quando alleniamo la fede, la esercitiamo. La fede non qualcosa di morto, ma come un’acqua viva che dovunque arriva rinfresca e risveglia la natura.
So che Ges vuole rinnovare ognuno di voi. Mi rendo conto per˜ che ci vuole un po’ di tempo perch site abituati a vivere in una forma particolarmente accentuata di egoismo: tutti protesi a soddisfare solo i propri gusti.
Camminare per voi significherˆÊ iniziare a far convergere i vostri sforzi in un cammino fatto insieme. Avete bisogno di accorgerci che le persone che vi stanno accanto sono uno strumento di aiuto preziosissimo e per questo bisogna cercare di confrontarsi con loro.
Il Signore vi propone un percorso di vita nuova. Non abbiate paura di diventare nuovi. Vi assicuro che tutta un’altra cosa con Cristo.
Vi voglio bene, ci vediamo gioved“ prossimo
Don Vittorio